Corruzione, in manette imprenditori e dirigenti sanità

21 mag 2020
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Pedinati, intercettati, ascoltati mentre passeggiavano a Mondello o seduti al ristorante, discutevano di come ottenere sempre più cospicui vantaggi dalla sanità pubblica. 12 tra imprenditori di aziende con sede in varie città italiane e dirigenti della sanità siciliana sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza. Secondo la Procura, componevano un centro di potere che con un giro di tangenti di quasi 2 milioni di euro puntava ad aggiudicarsi appalti milionari, controllando le gare per la fornitura e la manutenzione di apparecchiature elettromedicali e servizi di pulizia. Il sistema, secondo l'accusa, ruotava intorno al coordinatore per l'emergenza Covid in Sicilia, Antonino Candela, finito ai domiciliari, e all'attuale direttore generale dell'Asp di Trapani, Fabio Damiani, in carcere, mentre è indagato a piede libero con l'accusa di turbativa d'asta il deputato regionale Carmelo Pullara, oggi componente della Commissione regionale antimafia e Vicepresidente della Commissione sanità. Le intercettazioni risalgono al 2018; Candela, ascoltato dai finanzieri, si vantava di essere il capo condominio della sanità. Premiato per la gestione dell'attività sanitaria in Sicilia nel periodo in cui era direttore generale dell'Asp di Palermo, a cui si riferiscono queste immagini, a marzo di quest'anno era stato nominato a capo della struttura per l'emergenza Covid in Sicilia dal Presidente della Regione, Nello Musumeci, a cui doveva riferire direttamente. Si atteggiava a strenuo paladino della legalità, ma è una pessima personalità, ricorda ora il GIP nell'ordinanza che ha disposto per Candela ai domiciliari. La Guardia di Finanza spiega così lo schema del sistema di corruzione: attraverso la mediazione di faccendieri, gli imprenditori si avvicinavano al pubblico ufficiale per concordare la strategia e per aggiudicarsi gli appalti attraverso notizie utili a vincere la gara. Le tangenti venivano poi coperte grazie alla maggiorazione nel costo dei servizi subappaltati. Un quadro allarmante, spiegano dai vertici delle Fiamme Gialle. La gestione degli appalti pubblici nella sanità siciliana si conferma affetta da una corruzione sistemica.

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