Violati tutti i diritti umani nelle Rsa italiane durante la prima ondata di Covid. Accuse forti che arrivano da Amnesty International Italia, durante la presentazione del rapporto Abbandonati, su queste violazioni nelle Rsa. La ricerca che riguarda in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. I cinque campi esaminati che accusano fortemente l'Italia sono il diritto alla vita, alla salute, alla non discriminazione, al non essere sottoposti a trattamenti inumani e degradanti e al rispetto della vita privata. L'organizzazione umanitaria sul suo rapporto sostiene che abbia messo in luce le lacune delle istituzioni italiane a livello nazionale, regionale e locale nell'adottare misure tempestive per proteggere la vita e la dignità delle persone anziane nelle case di riposo. Ritardo nell'emanazione di provvedimenti adeguati o la loro totale mancanza si sono spesso tradotte in violazione di diritti degli ospiti anziani delle strutture di residenze socio-sanitarie e socio-assistenziali italiani, e degli operatori che lavorano all'interno. E poi la richiesta di un'inchiesta pubblica indipendente per capire cosa non abbia funzionato e dove siano le responsabilità. È un'accusa grave, del resto i morti nelle Rsa sono stati migliaia, ma non è la sola che ci riguarda. Sempre nel cuore della prima ondata, infatti, l'Italia e altri grandi Paesi avrebbero fatto scelte secondo Amnesty profondamente sbagliate da un punto di vista etico, guardando alla vita solo in termini economici. A dirlo è il direttore dell'organizzazione, serve una riflessione profonda che plasmi le politiche del governo in materia di sanità, suggerisce, e serve in fretta nella speranza che non arrivino altri devastanti ondate.