Michela è una wedding planner, tra pochi giorni lei e il marito, che si occupa di catering, celebrano un anniversario che non potrà però avere una festa. "25 anni di matrimonio e ci sarebbe piaciuto festeggiare. E come me ci sono tantissime coppie in questo limbo". Maggio sarà un mese di riapertura ma non per tutti. "Il mondo degli eventi non è assolutamente stato preso in considerazione. Chi deve organizzare un evento non può deciderlo dall'oggi al domani, abbiamo bisogno di almeno tre mesi". Dopo otto mesi di totale stop anche questo periodo strategico per i ricevimenti rischia di andare perduto. "Da ottobre siamo fermi e con nessuna possibilità di proiezione, un buon 80% di perdita. La filiera è fatta da una quantità di professionisti enormi: il catering, le location, i fotografi, i musicisti, i fiorai". Tra i tavoli del ristorante, nato intorno all'Antica Villa Lampedusa, in questo periodo le feste sarebbero all'ordine del giorno. "Noi qui ne facciamo parecchie, tra comunioni, lauree, matrimoni anche, alcuni sono stati annullati perché comunque la Chiesa ha deciso, in ogni caso, di fare le comunioni e la stessa cosa anche per i matrimoni. Più staremo chiusi, più lavoro perderemo". Le parziali riaperture non hanno dissipato il malcontento nel settore della ristorazione. "L'80% di noi hanno spazi al chiuso. Non potranno aprire assolutamente se non il primo giugno. Secondo me è stato più un volere sedare le proteste piuttosto che dare una soluzione reale al problema. Per il lockdown precedente venivamo da un corso lavorativo normale, adesso veniamo da sei mesi, adesso diventano sette, di totale chiusura. Non ce la facciamo più e i ristori sono stati assolutamente delle bricioline".