Covid, aumentano i ricoveri. Ma chi entra in ospedale oggi?

12 nov 2021
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"L'Italia è bianca e resta bianca e vediamo nel cartello 38 il paragone con un anno fa che è molto indicativo, perché l'anno scorso a metà novembre mezza Italia Invece era rossa, non si poteva uscire dal proprio comune, un sacco di attività erano chiuse Insomma ce lo ricordiamo situazione totalmente diversa il virus adesso anche più contagioso di prima naturalmente quello che ha cambiato questa scala cromatica è la vaccinazione, cartello 36, anche negli ospedali rispetto ad un anno fa il paragone non c'è, perché i ricoveri se noi vediamo le due linee, quella blu è quella dell'anno scorso, quella rossa è quella di quest'anno e sono da maggio poi, oggi siamo ad un livello di ricoveri in ospedale che è 8/9 volte più basso di quello di un anno fa quella non era una vera ondata drammatica, ricordiamo dove arrivò. Ma negli ospedali chi ci sta andando, come al solito, quando aumentano i ricoveri c'è il fraintendimento sui numeri che riguardano vaccinati e non vaccinati. Cartello 15 vediamo, ad esempio, i ricoveri in terapia intensiva degli over 60, se uno guarda i dati del ISS che cosa dicono: che i non vaccinati che, nel mese di ottobre più o meno, sono andati in terapia intensiva sono stati 190, i vaccinati sono stati 126 quindi uno potrebbe pensare che più o meno pari è. NO perché se guardate i numeri tra parentesi la popolazione di non vaccinati è 10 volte più bassa e molto più piccola quindi quei 190 su una popolazione di 1000006 sono una percentuale enormemente più alta e quindi non è affatto vero che il rischio sia più o meno lo stesso è anzi vero che i non vaccinati rischiano molto di più, il ricovero. Stessa cosa se andiamo sugli over 80, anche in questo caso, che cosa vediamo: che, cartello 16, se uno guarda il numero Qui addirittura verrebbe fuori che i vaccinati sono molti di più dei non vaccinati finiti in terapia intensiva. Ma attenzione quei non vaccinati si riferiscono ad un numero veramente esiguo di over 80 che non hanno il vaccino, sono circa 230 mila, mentre la grandissima maggiornanza il vaccino ce l'ha, quindi il paragone corretto è quello dell'ultima frase, quella appunto vera, cioè che il rischio a cui sono esposti i vaccinati è molto più basso di quello di non vaccinati. Ricordiamocelo sempre, che spesso, si leggono delle cose che non hanno senso sul paragone dei numeri tra chi entra negli ospedali in terapia intensiva e ricordiamoci sempre che i ricoveri dei vaccinati sono in qualche modo inevitabili, perché sono quella fetta di non efficacia del vaccino che come sappiamo non è del 100% mentre il numero dei non vaccinati che entrano gli ospedali è in qualche modo uno stress sul sistema sanitario che avrebbe potuto essere evitato, in gran parte, con il vaccino. Chiudiamo con il cartello 17, è lo stesso discorso, qui riguarda la fascia tra i 60 e gli 80 anni che è molto colpita in questo momento e la differenza è veramente alta qui si parla di decessi in questo caso e vediamo che l'esposizione per non vaccinati è 1/ 8000 persone mentre fra i vaccinati invece 1 su 120000. E' una differenza di 15 volte, di maggiore esposizione al rischio per chi non vaccinato in questa fascia di età; e poi ci sarebbe da discutere su chi sono i vaccinati ricoverati negli ospedali. Lo faremo naturalmente in questi giorni perché questo sarà un grande tema andando verso uno stress che aumenta sugli ospedali e quindi anche la l'idea possibile già adottata altrove di individuare restrizioni più specifiche per i non vaccinati. Vedremo se sarà mai una cosa di cui si parlerà anche in Italia.".

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