Covid, numeri della pandemia 8 aprile 2021 - contagi

08 apr 2021
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Eh sì perché appunto, il tema naturalmente è quello di andare a vedere, soprattutto a livello locale, perfino infraregionale, sotto regionale a livello di province, dove le situazioni migliorano, per poter riaprire per quanto possibile, naturalmente, per non deprimere l'attività economica. Guardiamo il cartello 16, ricordiamoci che, appunto, ci si abitua poi a certi numeri, ma sono numeri che restano ancora molto complessi da gestire, che ci sono regioni che hanno ancora la saturazione delle terapie intensive, a livelli altissimi. Guardate la Lombardia, siamo a ridosso del 60% di tutte le terapie intensive, che sono occupate da malati Covid ed è una percentuale che, è sostanzialmente rimasta inalterata, non è che stia scendendo granché, è scesa credo dell'1% nell'ultima settimana, quindi, siamo ancora in una fase di estrema pressione, estrema perché appunto, ai livelli che c'erano, ai picchi della prima parte della seconda ondata, ma sostanzialmente non troppo diversi da quelli che vedevamo come numero assoluto, almeno nella prima. Piemonte è la stessa cosa, le stesse Marche, insomma, ci sono delle aree del Paese, che hanno ancora una situazione di pressione sugli ospedali che è, al momento, incompatibile con un corretto funzionamento degli ospedali stessi, con la possibilità di programmare le visite, gli interventi, eccetera. Quindi questo, va sempre tenuto a mente, naturalmente, quando si parla di riaperture, è opportuno ricordarsi che non si parla di tutto il Paese, ma di luoghi in cui questi numeri, non siano a questi livelli, evidentemente, perché altrimenti non ce lo possiamo permettere. Vediamo anche il cartello 17, che è l'analogo sui reparti di area non critica, esattamente come terapia intensiva, l'Italia tutta intera è ancora sopra la soglia considerata di allerta, di rischio, quindi 44% di tutti i letti d'ospedale, è occupato da malati Covid. Anche questo, è un dato che è estremo e soprattutto, vediamo in posti come il Piemonte, dove due posti su tre, sono occupati da malati Covid, questo sostanzialmente non fa funzionare gli ospedali nel modo, in una maniera compatibile, con quello che sono le nostre necessità sanitarie e quindi questi purtroppo, sono numeri che continuano a pesare. La loro discesa, come abbiamo visto anche dal dato nazionale prima, è molto lenta, quindi è chiaro che ci sono situazioni diverse a livello regionale, anche al di sotto, però appunto, dati come questi purtroppo, fanno molto in fretta poi a ripartire, se ripartono da valori già alti, è inutile sottolineare che la situazione poi diventa ancora più ingestibile.

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