"C'erano due strade o andare a casa e chiudere tutto oppure formare una cooperativa e insieme alla Legacoop che ci ha sostenuto in 9 abbiamo deciso di realizzare questa cooperativa". 7 donne e 2 uomini, 9 dipendenti che decidono di acquistare e salvare dal fallimento l'azienda per cui lavorano. Nel gennaio 2020 la pandemia esplodeva, tante piccole aziende cominciavano a faticare, tra queste quella che oggi si chiama Legatoria Tuderte. È stato il momento più duro quello della consapevolezza che tra debiti e crisi l'unico sbocco sarebbe stato il licenziamento, oggi tutto questo è alle spalle. Mauro, Lorisa, Sonia Maria, Fiorella, Federica, Lidia, Andrea ed Emanuela, nessuno di loro aveva intenzione di disperdere l'esperienza accumulata, una storia e una tradizione artigiana preziosa e allora hanno scelto con coraggio un percorso nuovo, seguiti dal sindacato e forti del sostegno di Legacoop. "In molti casi è possibile salvare imprese radicate nel territorio dove conta molto il prodotto, la manualità, la caratteristica di quella azienda e l'intervento di Legacoop è la salvaguardia di un'azienda, ma anche e soprattutto di posti di lavoro". Ma sono necessarie alcune caratteristiche. "Per fare una cooperativa ci vuole la convinzione dei lavoratori che devono scommettere su se stessi, ci vuole un supporto tecnico amministrativo, ma è anche un supporto con gli strumenti dei fondi finanziari della cooperazione, in alcuni casi, per il capitale sociale, per gli investimenti e ci vuole un mercato di riferimento". E il mercato c'è, ai vecchi clienti ogni giorno se ne aggiungono di nuovi, importanti case editoriali, ma non solo e la speranza di farsi conoscere anche all'estero. "Siamo tutti soddisfatti di come va, di come sta andando e di come andrà, anche perché abbiamo ottime prospettive".