"Guarnieri Patrick, 20 anni". È lungo l'elenco dei detenuti morti in carcere nei primi mesi di quest'anno, 34 in tutta Italia di cui tre in Sicilia, dove erano stati otto nel 2023. Li leggono uno per uno gli avvocati della commissione diritti umani e carcere della camera penale di Palermo, in sit in davanti al tribunale, sono nomi a cui corrispondono giovani vite spezzate e famiglie distrutte, come quella di Samuele, morto suicida nel 2018. "Dovrebbero smettere di gestire così, soprattutto quelli che hanno problemi psichiatrici, diciamo come li aveva mio figlio che aveva avuto diversi TSO, quindi mio figlio doveva essere attenzionato molto bene e purtroppo questo non è successo". Ognuno degli avvocati ha in mano un cartello con una denuncia, il sovraffollamento su tutte e una richiesta, garantire la salute carcere. "Oggi abbiamo oltre 10mila detenuti in più nelle carceri italiane e l'altro problema gravissimo, è la quasi inesistente, direi, assistenza sanitaria nelle carceri. Ecco, il grido che vogliamo lanciare da questa iniziativa è accendete i fari sulla comunità carceraria che ha bisogno più di noi". Una situazione drammatica che riguarda tutte le carceri siciliane. "Bisogna prendere provvedimenti immediati. Numerosissimi suicidi, anche nel settore della polizia penitenziaria, sono una situazione di emergenza e l'unico oggi praticabile è quello della proposta di legge Giachetti-Bernardini, cioè una liberazione anticipata ampliata".