Emergenza incendi estivi aumento del 81,5% rispetto 2016

07 ago 2017
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12 persone denunciate nel weekend. Boschi e pinete che non esistono più, perché le fiamme masticano, ingoiano senza sapere che si tratta dei luoghi più belli d’Italia. Estate 2017, il Belpaese brucia dal nord alle isole e non è solo colpa della siccità. Dove si spegne un incendio, l’ultimo – il più devastante – sul Gran Sasso, se ne riaccende un altro sul Vesuvio, a Torre del Greco ma anche al Mugello dove 17 turisti sono stati evacuati da un agriturismo. Sono serviti tre giorni per spegnere le fiamme in Abruzzo sul Gran Sasso. Le praterie sono un ricordo. A Campo Imperatore, sopra a Rigopiano, lo scorso gennaio si è staccata una valanga che ha causato la morte di 29 persone. Qui 6 sono state denunciate alla Procura dell’Aquila. La causa di tutto, infatti, è stato il loro barbecue. Una grigliata che poteva finire molto peggio, visto che il forte vento ha spinto l’incendio sul versante pescarese. Anche a Genova, sulle alture di Sestri Ponente, sul Monte Gazzo, la colpa è di un pomeriggio trascorso a grigliare, nonostante il caldo e il pericolo siccità. Anche qui, 6 persone sono state denunciate. Brucia la Sicilia. Colpita Palermo, ma anche Enna. L’emergenza aumenta ogni giorno di più, tanto da chiedere aiuto alla Francia e ai suoi canadair, il supporto nelle regioni più colpite. Tra il 15 giugno e il 5 agosto 2017 gli interventi dei pompieri arrivano all’81,5% in più rispetto all’anno scorso. E l’estate non è nemmeno arrivata a metà.

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