Una nuvola di smog avvolge l’Italia, gas di scarico delle auto, emissioni industriali, riscaldamenti domestici. Le grandi città trasformate in una cappa di polveri sottili. Così i maggiori centri italiani, fuorilegge per il livello di concentrazione nell’aria di PM10, sono corsi ai ripari con il blocco del traffico. Questo weekend è toccato a Roma e Milano. Per la Capitale è stata la prima delle quattro domeniche ecologiche programmate dal Campidoglio con il divieto totale di circolazione ai veicoli. Anche i milanesi hanno lasciato l’auto a casa e si sono spostati a piedi. Il capoluogo lombardo ha superato, per sette giorni consecutivi, il limite giornaliero di PM10 di 50 microgrammi per metro cubo. Se non scenderà il livello di concentrazioni di veleni nell’aria non è escluso che le misure antismog diventino più stringenti. Anche Torino deve fare i conti con l’emergenza smog. Da qualche giorno è già scattato il semaforo giallo della Regione. I primi blocchi, però, partiranno da mercoledì prossimo. Aria pesante soffia anche su Napoli. Il fermo per i mezzi inquinanti è previsto per quattro giorni la settimana. Coldiretti ricorda che proprio l’effetto combinato di cambiamenti climatici e ridotta disponibilità di spazi verdi sono la causa principale di livello eccessivo di smog. Ogni abitante in Italia, spiega l’associazione agricola, dispone mediamente solo di 31,1 metri quadrati di verde urbano in città, per un totale di 567 milioni di metri quadrati disponibili nei Comuni capoluogo di Provincia. Invece, gli spazi verdi sono importanti in quanto – rivela Coldiretti – concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi.