É stato un errore umano, una marcia tolta inavvertitamente. É la drammatica ammissione della trentottenne conducente della Passat che dal parcheggio sovrastante è piombata sull'asilo Primo Maggio de L'Aquila uccidendo il piccolo Tommaso Colella e ferendo altri 6 bambini: 2 di 4 anni ancora ricoverati all'ospedale policlinico Gemelli in condizioni gravi. Stabilizzate e in progressivo miglioramento. In 2 ore e mezza di interrogatorio, tra le lacrime e la disperazione, la donna ha ricostruito quei terribili istanti. L'auto parcheggiata senza il freno a mano ma solo con la marcia. La prima inserita, la donna che esce dall'abitacolo, il figlio che resta a bordo inavvertitamente muove il cambio togliendo la marcia e il veicolo che comincia la sua folle corsa. I tentativi della donna di fermare l'auto a mani nude e la disperazione del bambino in macchina fino allo schianto allo sfondamento della recinzione dell'asilo Primo Maggio. Una tragedia raccontata al PM Stefano Gallo, all'avvocato difensore della donna e al procuratore della Repubblica de L'Aquila Michele Renzo. La donna è ora indagata per omicidio stradale; la famiglia Colella, travolta da un profondo dolore, chiede, attraverso l'avvocato, di non essere ripresa dalle telecamere o contattata dai giornalisti. I funerali del piccolo Tommaso nella Basilica di Collemaggio, celebrati dal Cardinal Giuseppe Petrucci e da Don Nunzio Spinelli. Le esequie fissate dopo la restituzione del corpo su cui è stata eseguita l'autopsia disposta dai magistrati. Restano in prognosi riservata gli altri due bimbe di 4 anni travolte dall'auto, ricoverate al Policlinico Gemelli, una in terapia intensiva per una frattura alla testa, l'altra trasferita dalla terapia nel reparto pediatrico.