Il ministro Adolfo Urso arriva ai cancelli del siderurgico, alle 6 del mattino, in tempo per incrociare gli operai del cambio turno e raccogliere gli sfoghi di quelli dell'indotto. "Ultimo stipendio lo abbiamo percepito a novembre, dicembre senza stipendio, senza tredicesima e ad oggi siamo ancora appesi ad un filo". Nel suo giro tra gli impianti, accompagnato dal commissario Quaranta, il ministro ha modo di toccare con mano le problematiche emerse negli ultimi tempi. "Purtroppo le materie prime non ci sono, o sono in maniera molto esigua e quindi bisogna far ripartire da subito l'azienda". E il rilancio dell'acciaieria sarà la parola d'ordine, tanto nell'incontro con i dipendenti nel parlamentino del siderurgico, che più tardi in quello istituzionale in prefettura con l'ex Ilva che per il ministro diventa la cartina di tornasole della politica industriale italiana. "Qui a Taranto dimostriamo al nostro Paese e all'Unione Europea che l'Italia c'è, che è convinta sostenitrice del proprio sistema industriale e che lo facciamo in maniera coesa, unitaria, con tutte le forze sociali, sindacali e politiche". Urso non dimentica la questione ambientale e annuncia che Taranto sarà sede del polo tecnologico sulla transizione energetica. All'esterno della prefettura intanto, le associazioni ambientalisti contestano la nomina del commissario Quaranta, ricordando le sue condanne in via definitiva per alcuni incidenti sul lavoro avvenuti sotto la gestione Riva. "Siamo proprio così sicuri di dover essere contenti della nomina di una persona che ha evidentemente sottovalutato le questioni di sicurezza e l'aspetto della salute dei cittadini e della cittadinanza di Taranto?".