Un morto e finora 35 casi accertati tra dipendenti, una ventina di pazienti, alcuni familiari di operatori sanitari al San Raffaele di Roma, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, scoppia un nuovo focolaio di coronavirus, che però, rassicura l'Assessore regionale alla sanità Alessio D'amato, è circoscritto. La priorità ora è capire come sia successo con l'indagine epidemiologica condotta da 6 squadre USCAR, le unità speciali di continuità assistenziale regionale. L'ipotesi principale è che a diffondere il virus nella struttura specializzata in riabilitazione motoria, neurologica e cardiologica siano stati operatori sanitari asintomatici, ma potrebbe essersi anche trattato di un paziente proveniente da altro ospedale, alcuni positivi arrivavano dallo European Hospital, dove però a tutti i nuovi accessi viene fatto il tampone e dove su 100 test eseguiti dopo l'esplosione del cluster sono tutti risultati negativi. Si pensa quindi anche la possibilità di un falso negativo, portatori appunto del SARS cov2 nella clinica riabilitativa. La struttura intanto è stata isolata, una piccola zona rossa in cui nessuno può entrare e uscire, nei due drive in dell'ASL Roma 3, cioè all'ex ospedale Forlanini e in via di Casal Bernocchi, sono in corso i tamponi, 700 eseguiti finora su tutto il personale di pazienti, anche quelli dimessi nelle ultime 3 settimane e i loro contatti, mentre ai familiari e ai casi negativi interni sarà imposto la quarantena e ancora l'Assessore a garantire andremo a cercare uno ad uno.