Incontrarsi, stimolare sinergie tra il mondo dell'energia a basse emissioni e le industrie ad alta intensità di carbonio, con l'urgenza di sviluppare tecnologie di decarbonizzazione che possano accelerare la transizione energetica. Oltre 300 tra ministri e delegati da 70 paesi riuniti a Milano per un futuro carbon-free sostenibile, e l'Italia, che ha appena presentato il suo piano a Bruxelles, parla per bocca del Ministro: "Il Piano nazionale Energia e Clima prevede gli obiettivi al 2030 che significa il raddoppio naturalmente delle energie rinnovabili rispetto alle fossili, un ribaltamento rispetto ad oggi e prevede uno scenario che va poi al 2050, oltre il 2030, con l'inserimento di una quota integrativa di energia nucleare prima da fissione, piccoli reattori, e poi da fusione dal 2045 in avanti." È un approccio laico sul nucleare di nuova generazione quello a cui fa riferimento il ministro Fratin ma che impatta su una radicata cultura italiana del no al nucleare. I piani sulle rinnovabili sono importanti e corrono veloci verso gli obiettivi stabiliti dall'Unione, c'è l'eolico, c'è l'idrogeno e tutte le rinnovabili supportate dall'intelligenza artificiale. "Penso che questo evento sia unico nel suo genere ed è la prima volta che stiamo dividendo il settore energetico, il settore finanziario e le industrie. Quello che è importante è che abbiamo una esposizione che mostra tutte le nuove tecnologie per facilitare uno scambio di know-how e di tecnologie fra queste industrie in modo tale da accelerare la transizione energetica, e come ha detto il ministro Fratin prima, è un ponte tra l'Europa e l'Africa all'interno del Mediterraneo in modo tale da riuscire a facilitare la transizione energetica.".