Gino Strada, il ricordo di Flavio Insinna: era un gigante

21 ago 2021
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Ti pare possibile che si possa discutere il valore di un gigante, perché non parliamo di un uomo, parliamo di un gigante. Quando entrava, io ho avuto il privilegio di vederlo un paio di volte, ti accorgevi che cambiava l'aria, si spostava, i giganti sono così. Lui lo era e lo sarà sempre e ci lascia, come dire, un compito, incredibilmente complesso, ma splendido che è quello di rendere il mondo un posto migliore. Che è un po' credo Il senso profondo delle vite di tutti, poi lo si può fare con Emergency, con un'altra associazione, nel proprio piccolo. Questo ci ha insegnato, a prenderci cura di chi soffre. Parlando di diritti, diritto alla cura. Alle volte sembra che ci dimentichiamo le cose fondamentali. Diritto alla cura, diritto allo studio, il diritto a crescere in un mondo fatto di pace e fatto di relazioni civili, in un mondo dove hai diritto a lavorare. È la Costituzione. Gino Strada parlava di diritti cercando di dare spallate ai privilegi. Sono figlio di un medico, sono cresciuto sentendo parlare dell'importanza della sanità pubblica, perché ha lo stesso diritto il miliardario e il meno abbiente ad essere curato cioè, un Paese civile è così, altrimenti andiamo a vivere nella giungla. E Gino Strada sognava un mondo migliore, ci ha lasciato tantissime cose realizzate, tantissime cose che molti avevano detto è impossibile e invece no, le ha rese possibili. È chiaro che siamo spaventatissimi, più soli. Ci stringeremo, come si fa quando si perde ripeto, un gigante.

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