Autorizzati dalla Procura e dalla Direzione della casa circondariale Nicola Turetta ed Elisabetta Martini hanno preferito rimandare l'incontro con il figlio. Troppo presto, si sono limitati a dire al legale di famiglia. Lo stesso Filippo Turetta, accusato del brutale assassinio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, è da sabato scorso in custodia cautelare nel carcere veronese di Montorio. Secondo il suo legale dovrà essere aiutato, supportato psicologicamente per il primo incontro con i genitori. Un incontro ad alta intensità emotiva per il quale evidentemente serve altro tempo, si legge nella nota scritta alla Direzione del carcere dall'avvocato Giovanni Caruso tornato a Verona per un nuovo incontro con il suo assistito. Un nuovo faccia a faccia per studiare la strategia difensiva il giorno dopo l'interrogatorio di garanzia nel corso del quale Filippo Turetta ha rilasciato solo alcune dichiarazioni spontanee. Ha ammesso di aver ucciso Giulia avvalendosi però della facoltà di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari. Il 22enne è accusato di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona. L'obiettivo della difesa è evitare la contestazione della premeditazione che in sede processuale e in caso di condanna potrebbe significare ergastolo. Intanto la comunità di Vigonovo attende la decisione di Gino Cecchettin, padre di Giulia, in merito alla data dei funerali che verranno celebrati la prossima settimana dopo l'autopsia programmata per venerdì primo dicembre.