Pressioni sempre più insistenti, perché Giulia si allontanasse sia dalle sue amiche che dalla sua famiglia. Una fame di possesso nei confronti dell’ex fidanzata, celata in una serie di chat e di messaggi vocali che la famiglia della giovane studentessa universitaria uccisa l’11 novembre starebbe raccogliendo a sostegno delle indagini della procura di Venezia. Atteggiamento che avrebbe provocato in Giulia uno stato di ansia e preoccupazione, più volte confidato alle amiche. Elementi che potrebbero contribuire alla contestazione della premeditazione per Filippo Turetta, accusato di omicidio volontario e sequestro di persona. Intanto venerdì, giorno dell'autopsia sul corpo di Giulia, il 22enne sarà nuovamente interrogato. Di fronte al Pubblico Ministero Andrea Petroni potrebbe decidere di parlare, di rispondere alle domande e ricostruire omicidio e fuga. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Turetta si era limitato a rilasciare alcune dichiarazioni spontanee, scegliendo però di non rispondere alle domande del Giudice per le Indagini Preliminari. Intanto la comunità di Vigonovo attende la decisione di Gino Cecchettin, padre di Giulia, in merito alla data dei funerali che verranno celebrati la prossima settimana.