La paura, ma anche la rabbia, la disperazione e l'incredulità. La comunità ucraina di Milano si è riunita alla Scala, per la manifestazione per la pace promossa dai sindacati, partiti politici e associazioni, mostrando tutte le emozioni che la stanno attraversando. Tutti hanno qualcuno nel Paese che hanno lasciato e l'orrore per quel che sta accadendo in queste ore, è reale, concreto, quasi materiale. "Si sentono spari, carri armati sulle strade" "E questo dove?" "Chernigov è una città vicino alla frontiera Bielorussia e quindi la gente è terrorizzata. Non capisce cosa sta succedendo. Tutti sono andati via dalla città. Stanno provando ad andare via dalla città. Non si capisce niente." Racconti drammatici che restituiscono la dimensione di un conflitto, che per noi occidentali, è qualcosa di astratto, almeno per ora, dal punto di vista degli ucraini. "Domani sarà proprio qua. Perché l'Ucraina, oggi come oggi, fa lo scudo per l'Europa. Se oggi lui ha avuto il coraggio di attaccare l'Ucraina, domani avrà il coraggio di arrivare fino qua. Se non si ferma oggi, ormai è battaglia persa." È il sentimento che si coglie maggiormente e soprattutto l'angoscia: "Aiutateci, aiutateci tutti, perché è una follia, è una follia questa." Già, ma che aiuti immaginano? Una voce quasi unica: un aiuto militare, una guerra contro Putin. " È ora la nostra terra è in pericolo. Voi, italiani, stranieri, qualsiasi persona che ora vedrà questa intervista, dovete pensare alla pace nelle vostre anime e affrontare questa guerra insieme a noi. Perché noi abbiamo bisogno del vostro sostegno." Anche se, tra un inno ucraino e uno slogan guerriero come "heroim slava!" cioè onore agli eroi, la speranza è che tutto si fermi, in qualche modo, in qualunque modo possibile. "Speriamo che vada tutto bene. Perché abbiamo fiducia, facciamo tante preghiere per la nostra Ucraina.".