Lamberto Giannini é uno di quegli uomini che con quegli occhi profondi, a tratti difficili, oscuri, a momenti leggeri, facili, all'inizio ti mette soggezione. Poi lo conosci ci parli gli chiedi interviste che rilascia, raramente, e capisci che sia piùà difficile che facile. La sua nomina a capo della polizia di stato di cui si vociferava da tempo avviene nel segno della continuità, prende il posto di Franco Gabrielli, con cui ha lavorato fianco a fianco per anni, 25 anni, hanno coordinato l'arresto dei terroristi responsabili degli omicidi D'Antona e Biagi. Poi la scalata al servizio centrale antiterrorismo e successivamente a capo della polizia di prevenzione, tante le operazioni messe a segno, come l'arresto a Roma di Osman Hussein, l'attentatore di Londra, e ancora la scoperta e il disinnesco di cellule terroristiche che avrebbero potuto colpire l'Italia e il Vaticano. Ma Giannini è sempre stato capace di prevenire, roba di fiuto, o ce l'hai, o non ce l'hai, ce l' ha sempre avuta quella propensione al dialogo, anche quando doveva controllare le manifestazioni di piazza, riusciva, per quanto poteva, a permettere la disobbedienza, evitando la violenza. Ultimamente era stato nominato perfetto. Oggi comanda la polizia di stato con la lotta alla criminalità e al terrorismo, e la Roma, sempre nel cuore.