Il corteo silenzioso illuminato dalle torce che lentamente avanza tra le strade dell'Aquila riporta le lancette dell'orologio indietro di 14 anni. 6 aprile 2009. Una scossa di magnitudo 5.9 distrugge il capoluogo abruzzese e 56 territori limitrofi. Quella notte, 309 persone muoiono fra le macerie dei palazzi crollati degli edifici che si sbriciolano per le scosse. Uniti nel ricordo devastante, ci sono i familiari delle vittime, le istituzioni, la premier Giorgia Meloni che ha partecipato alla messa nella Chiesa delle Anime Sante, officiata dall'Arcivescovo dell'Aquila Cardinale Petrocchi. Città resiliente L'Aquila, le parole della Premier: "Credo fosse doveroso; è una materia alla quale, come voi sapete, sono molto legata. Ma noi abbiamo messo nella legge di bilancio 70 milioni di euro, l'abbiamo fatto senza gli emendamenti dell'ultimo minuto, l'abbiamo fatto così di risulta, l'abbiamo fatto come scelta strategica per garantire, ovviamente, la tenuta dei bilanci di questo territorio perché particolarmente c'è bisogno di fare di più sulla ricostruzione pubblica". Con lei, il Presidente del Senato Ignazio La Russa che ha dato il via alle cerimonie al Parco della Memoria. Qui una stele con lo stemma del fiore dello zafferano è stata posta in ricordo delle vittime. Le ferite ci sono ancora, la Cattedrale di Piazza Duomo è chiuso da 14 anni e i lavori per ricostruirla sono partiti solo un mese fa. "Uno dei monumenti della città e del territorio che ha subito i maggiori danneggiamenti con estesi ed ampi crolli purtroppo. Quindi, il cantiere sarà un cantiere molto impegnativo che vedrà integrarsi le competenze degli strutturisti, degli architetti, dei restauratori e forse anche degli archeologi".