Bisognerà vedere se dopo aver lanciato un sasso nel complicato scenario della politica lombarda, Giuseppe Conte riuscirà a sparigliare le carte nel fronte frastagliato del campo che si oppone al centrodestra, guidato da Attilio Fontana. Il tempo stringe perché l'election day, che dovrebbe accorpare il voto del Lazio e quello lombardo, potrebbe svolgersi il 12 e il 13 febbraio e il candidato del centrosinistra apprezza l'apertura di Conte basata sui programmi per la Lombardia. "Noi ci confrontiamo adesso sulla loro proposta e verifichiamo nei prossimi giorni come avviare questo dialogo, certamente loro partendo dai contenuti sono partiti, io credo, con il piede più giusto e corretto per il futuro della Regione." Il leader del Movimento 5 Stelle non chiude la porta a Majorino, è una persona che ha sensibilità vicine ai temi cari ai 5 Stelle, quando arriverà un secondo momento, Majorino potrà essere un candidato possibile. Abbiamo un candidato forte che non ha un problema d'identità e che farà un buon lavoro sul programma, la replica del Nazareno che non intende subire diktat. Caustiche le parole del leader di Italia Viva Matteo Renzi sull'offerta contiana per l'alleanza giallorossa in Lombardia: "Il Pd non prende la palla al balzo della candidatura della Moratti con raffinata intuizione geopolitica ma si fa emendare da Conte, sono forme queste di masochismo che sono anche studiate in letteratura". La candidata del terzo polo al Pirellone, Letizia Moratti, che ha annunciato per le prossime ore la presentazione della sua lista civica, riformista, liberale e popolare, tende la mano ai Dem: "Non sarò mai del Pd, ma che ci possono essere delle convergenze con loro questo credo sia necessario anche per il bene del Paese".