Viaggiavano su un barcone di 22 metri, partito dalle coste libiche. 539 persone, in prevalenza originari del Bangladesh, del Marocco e della Siria. Tra loro anche tre donne e 29 minori non accompagnati. Dopo essere approdati al molo Favarolo di Lampedusa ed essere state sottoposte ad un primo triage sanitario, sono state condotte nell'hotspot di Contrada Imbriacola. La struttura ormai è al collasso. Costruita per 250 persone, nelle ultime ore è arrivata ad ospitarne 1235. Cinque volte tante. Per alleggerire la pressione sul centro, la prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale, ha deciso di procedere con dei trasferimenti. I primi 375 migranti, sottoposti al tampone rapido a Lampedusa per la diagnosi del Covid e identificati, sono stati imbarcati sulla nave Diciotti della Guardia Costiera e trasferiti a Pozzallo, in provincia di Ragusa. Poco prima della loro partenza, sulla principale delle isole Pelagie, era arrivato un altro gruppo di 27 migranti, tra questi cinque donne e altrettanti minori. E prima ancora altre 31 persone, intercettate su due diverse imbarcazioni. La procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta, per fare luce sul maxi sbarco di 539 migranti. Le indagini sono finalizzate anche ad accertare eventuale esistenza di un'organizzazione che gestisce traffici di esseri umani. Secondo quanto evidenziato dai medici di Msf infatti, alcune delle persone soccorse avrebbero sul corpo segni di torture. Quanto avvenuto nelle ultime ore non è un episodio isolato. Per questo il Sindaco di Lampedusa, Totò Martello, ha sottolineato che è necessario accendere i riflettori sugli altri Afghanistan e garantire, anche a quelle popolazioni, corridoi umanitari. il primo cittadino ha voluto insomma ricordare che ci sono altri paesi oltre all'Afghanistan, nei quali vengono quotidianamente negati i diritti umani e fondamentali, come quello alla salute, all'istruzione e al cibo. Per questo, secondo Martello, l'Unione Europea deve ripensare i criteri che hanno portato a scrivere il nuovo patto su migrazione e diritto d'asilo e basarlo su integrazione e accoglienza, anziché sui rimpatri.