Un grosso peschereccio bianco e verde attira l'attenzione delle Forze dell'Ordine, a poche miglia da Lampedusa. Perché a bordo ci sono decine di persone, e agganciati, due barchini in ferro. Potrebbe essere una cosiddetta Nave Madre, una di quelle che portano i migranti a ridosso delle coste italiane, e li abbandonano su questi instabili gusci senza motore. Ma quando il barcone entra in porto, seguito dalla Guardia di Finanza, in queste immagini esclusive girate da Antonino Maggiore per Sky Tg24, dai primi interrogatori questa ipotesi viene scartata. Secondo quanto raccontano gli stessi migranti, si è trattato di un operazione di soccorso durante una battuta di pesca. Sono decine le barche partite dalla Tunisia e dalla Libia e arrivate sul lembo più a sud d'Europa, soccorse o approdate in autonomia con più di 2.000 persone in 24 ore, per lo più si tratta di profughi subsahariani e siriani. Il Mediterraneo Centrale resta la rotta migratoria più pericolosa al mondo e anche la più affollata, ma non è l'unica. Due barche a vela partite dalla Turchia sono state intercettate e soccorse dalla Guardia Costiera a largo delle coste calabresi. A bordo 125 profughi, soprattutto iraniani, tra loro molti minori. Intanto fa rotta verso i porti di Livorno e Marina di Massa la nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere, con 462 naufraghi salvati su richiesta delle autorità italiane. Ancora una volta i porti vicini sono preclusi alle ONG. "Un altro place of safety distante giorni di navigazione. Stiamo vedendo un'altra volta che le dinamiche sono molto strane". Così facendo, denunciano le associazioni umanitarie, si lasciano scoperte le zone di ricerca e soccorso, dove c'è un estremo bisogno dicono, di navi capaci di salvare vite.