Nel quinto giorno di stop delle auto bianche i tassisti milanesi hanno sfilato per le vie della città partendo dalla stazione centrale di Milano, luogo simbolo della protesta, per dirigersi verso Palazzo Marino, sede del Comune; una marcia contro le misure sui servizi di noleggio contenute nel maxiemendamento al decreto Milleproroghe, che è solo l’ultimo capitolo di una protesta che va avanti da giorni in tutta Italia. Mancano poche ore all’incontro con il ministro Delrio, che promette un riordino della categoria, ma i toni sono ancora infuocati e soprattutto le auto bianche ferme da cinque giorni. Viene garantito il servizio solo ai portatori di handicap, agli anziani e alle donne in gravidanza. I tassisti protestano contro un emendamento al decreto Milleproroghe, che, di fatto, sospende fino al 31 dicembre l’efficacia di una serie di norme che dovrebbero regolamentare il servizio degli NCC e contrastare le pratiche abusive; una sanatoria che secondo la categoria favorisce le multinazionali come Uber. E mentre molte organizzazioni sindacali prendono le distanze dagli scioperi selvaggi delle auto bianche, l’Autorità di garanzia per gli scioperi ricorda che questo stop delle auto è da considerarsi legittimo e l’autorità potrebbe valutare sanzioni. Il Presidente dell’Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni dei trasporti, Dario Balotta, segnala come il monopolio dei tassisti debba necessariamente essere superato, considerando che spesso il costo di una corsa verso un aeroporto è più alto del volo stesso.