Sono già cinque i morti da inizio anno a causa di incidenti in monopattino. L'ultimo, un tredicenne di Sesto San Giovanni, ha perso la vita sfrecciando a velocità sostenuta, senza casco, lungo una pista ciclabile. Altri morti a Roma, Genova, Firenze, insieme a centinaia di feriti causati da più di 564 sinistri registrati in un anno. Troppi per la Confederazione Italiana delle Autoscuole, che ancora una volta ha sollecitato la Commissione Trasporti della Camera, per introdurre nuove misure riguardanti la micromobilità. Perché le regole ci sono ma non sembrano abbastanza da evitare morti e feriti, tra chi spesso le ignora o le aggira, sottovalutando i rischi collegati a questo mezzo di trasporto. La legge in vigore fissa già alcuni vincoli: motore di potenza non superiore a 500 watt, è in grado di far correre il monopattino non oltre i 25 km orari, limite che scende a 6 nelle zone pedonali e il divieto di circolare su strade extraurbane. Il monopattino poi dev'essere dotato di un campanello, luci bianche e catadiottri posteriori per circolare al buio. Il conducente deve avere 14 anni e se ne ha meno di 18, è obbligatorio l'uso del casco. Ma la morte del tredicenne a Sesto San Giovanni, ha riaperto il dibattito e una nuova proposta di legge è all'esame della Commissione Trasporti. Tra le nuove misure un abbassamento del limite di velocità a 20 km orari sulle piste ciclabili, il divieto assoluto di circolare quando fa buio, l'aumento dell'età minima per guidare il mezzo a 18 anni e l'obbligo di casco esteso a tutti. Nell'attesa c'è chi ha già preso decisioni per scongiurare altri incidenti. Dal primo dicembre, a Firenze, tutti i conducenti dei monopattini dovranno infatti indossare il casco.