Omicidio colposo a carico del legale rappresentante, dunque, del datore di lavoro di Lorenzo Parelli. La Procura di Udine si muove in questo senso per la morte di questo ragazzo all'ultimo giorno dell'esperienza di alternanza scuola lavoro. Sarebbe bastata qualche altra ora e poi sarebbe tornato in classe; lo aspettavano gli amici e i professori ma Lorenzo è morto nella ditta di carpenteria metallica dove faceva il tirocinio. Un impatto violento che non lo ha risparmiato. E i soccorsi sono stati rapidi, ma lui era già morto. In fabbrica, a 18 anni. Adesso è il datore di lavoro a dover rispondere; la famiglia distrutta rimane in silenzio. La riflessione di tutti però è come possono accadere ancora incidenti del genere. Altro episodio, infatti, si registra a Pomezia vicino Roma. Un operaio di 64 anni è morto dopo essere precipitato dal tetto di una cella frigorifera in un capannone industriale; e ancora. Un operaio in una ditta di stampaggio nel torinese ha perso la vita. Qui la dinamica è ancora da chiarire. In questi casi parlare di numeri sembra lontano dalla sensibilità o quantomeno inutile, ma in realtà fa riflettere. Per capire meglio nel 2021 sono morti 1404 lavoratori per infortuni sul lavoro e bisogna anche tener conto che molte attività sono state ferme per l'emergenza covid. Il che rende il fenomeno ancora più esteso. Ogni volta, ogni persona che perde la vita, il grido unanime è mai più. Ma è evidentemente quel mai più non è ancora arrivato.