La questione è calda. C'è il carcere minorile Beccaria di Milano che a poche settimane dalle immagini scioccanti dei pestaggi di giovani detenuti da parte della Polizia Penitenziaria, 21 agenti sospesi con l'accusa di torture e violenze, torna in cronaca per una rivolta che coinvolge almeno 70 persone e c'è l'annuncio del Ministero della Giustizia della formazione del Gruppo di Intervento Operativo, il GIO, che servirà proprio per sedare eventuali rivolte. " È questo il potere deterrente del GIO, vado, negozio, se non posso negoziare entro in assetto operativo con le Body Cam tutte obbligatorie per tracciare la correttezza dell'operato." Il nodo sensibile resta però quello della formazione che dovrebbe essere altamente qualificata soprattutto in tema di diritti dei detenuti. "La pena diventa disumana laddove devi condividere posti detentivi al posto di avere il tuo posto detentivo e i 250 milioni di investimento sull'edilizia penitenziaria credo che siano una prima grande risposta." "Vogliamo che non sia più il poliziotto penitenziario qualunque, quello impreparato, quello coinvolto anche emotivamente nella vicenda stessa a dover intervenire ma lo faccia un poliziotto penitenziario super specializzato che sia ben consapevole che si trova di fronte un altro essere umano con propri diritti ma che deve capire di dover rispettare l'ordine e la sicurezza." Quanto ai numeri del GIO sono previsti inizialmente circa 200 elementi ma a pieno organico si punta a 270 unità mentre Delmastro rivendica di aver saturato la pianta giuridico pedagogica con le quasi 2.600 assunzioni in corso ma resterebbe ancora sotto organico col personale fondamentale al sostegno psicologico di chi è rinchiuso.