94 candele accese, 35 peluche disposti in cerchio al centro una maglietta bianca con la dicitura con cui era stata indicata una delle vittime più giovani un bambino di pochi mesi. Le persone che si sono raccolte attorno ai superstiti e ai parenti delle vittime del naufragio avvenuto a Steccato di Cutro un anno fa. Così in tanti hanno voluto ricordare alle 4 del mattino l'orario in cui è avvenuto lo scontro del caicco contro una secca ad un centinaio di metri dalla riva, le 94 vittime tra cui 35 minori che hanno perso la vita quando erano praticamente arrivati su quella spiaggia che è diventata per loro un luogo di morte. Un iniziativa voluta dei giornalisti di Crotone News all'interno del programma della Rete 26 febbraio di cui fanno parte 400 associazioni. Sulla spiaggia il pianto di chi ha perso parenti e amici, la disperazione, il dolore di chi era su quel barchino e in sottofondo le onde del mare, agitato proprio come quella notte di un anno fa. Le preghiere e i versi del Corano fusi in un unica commemorazione, dopo la preghiera la conferenza stampa dove le famiglie delle vittime hanno annunciato l'intenzione di una causa civile nei confronti del governo per omissione di soccorso e per i danni subiti in conseguenza della tragedia. Denuncia che sarà presentata, al termine dell' inchiesta penale coordinata dalla Procura di Crotone, e riguarderà la Presidenza del Consiglio e i Ministeri dell'Interno e dell' Economia. Questo è il luogo del ricordo, la soluzione sulla questione migranti va trovata in Parlamento, ha detto il sindaco di Cutro Antonio Ceraso. "Con le passerelle non si risolvono i problemi. Qui bisogna solo venire a piangere, come stiamo facendo, e ricordare perché noi abbiamo raccolto, contato i morti e anche, io ho creato il cimitero islamico, ne abbiamo inumato. Vedete i problemi si risolvono in Parlamento. Io ho da sempre ho detto che questo problema non può essere solo lasciato a noi italiani, deve assurgere a problema europeo.