L'amara storia del ponte Morandi finisce così. Il boato del 28 Giugno 2019 Decreta la demolizione definitiva del ponte, che era l'orgoglio e simbolo della skyline di Genova dal 1967. L'implosione, un'ennesima ferita per la città, un'asse portante tra est e ovest, cardine delle città e del suo porto. Fino a quel maledetto 14 Agosto 2018, quando alle 11:36, sotto una pioggia incessante, il suo impressionante crollo parziale provocò la morte di 43 persone, 566 gli sfollati. Uno shock immenso per Genova e per l'Italia intera, poi la reazione, lo scatto e la solidarietà di tutti. L'artista genovese Renzo Piano dono alla città i progetti di un nuovo straordinario viadotto simbolo della rinascita e del riscatto. Deve essere un ponte nave ormeggiato nella valle, un ponte genovese, semplice, sobrio e parsimonioso ma non banale, destinato a durare 1000 anni, in acciaio e luminoso, di giorno catturerà la luce del sole e assorbirà energia solare, di notte la restituirà, il colore sarà il bianco. Questa l'idea di Piano che voleva dare al ponte l'aspetto della prua di una barca. 18 pile in cemento armato, niente stralli, una barriera anti-vento e 43 torri faro per commemorare le vittime del 14 Agosto. Costo: oltre 230 milioni di euro. Costruzione affidata ad Impregilo Salini e Fincantieri, un'impresa miracolo in tempi da record. 19 campate a 45 metri di altezza, prima lamiera tagliata a Marzo 2019, primo impalcato innalzato a Ottobre 2019, ultimo impalcato a Marzo 2020. Varo in quota dell'ultima campata Aprile 2020 a dispetto del Covid-19. 1067 metri di lunghezza che sovrastano il torrente Polcevera, 17400 tonnellate di acciaio forgiate negli stabilimenti grazie al lavoro di più di 800 persone. L'assemblaggio e la saldatura sono state possibili solo con l'impegno di ingegneri e tecnici specializzati fino a 350 al giorno nei momenti di picco. Per completare l'impalcato sono serviti 19 sollevamenti, di cui tre speciali, per le maxi campate da 100 metri l'una, che ad oltre 40 metri di altezza hanno scavalcato il torrente e la ferrovia. Operazioni che sono durate anche 48 ore, che hanno richiesto attività preparatorie complesse con squadre di oltre 50 persone e l'utilizzo di macchinari speciali come le maxi gru. Il collaudo statico avviene il 21 Luglio 2020, 56 camion, il suono dei clacson è un inno al ponte, quello delle barche un saluto inaugurale e liberatorio. Il ponte Genova-San Giorgio è il ponte dell'orgoglio e della resilienza genovesi, come San Giorgio, che ai tempi delle crociate con la sua apparizione ribaltò la sorte di una battaglia contro i Turchi e venne in soccorso ai genovesi, così oggi il ponte è il miracolo di ingegneria e di lavoro indefesso, fatto per durare e non dimenticare.