Obbligo vaccino sanitari e miniquarantena per chi viaggia

31 mar 2021
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Tampone alla partenza, mini quarantena di cinque giorni al ritorno e a seguire nuovo tampone. Solo così si potrà viaggiare in Unione Europea e poi tornare in Italia, il Ministro Speranza lo ha chiarito firmando l'ordinanza che va a sanare un corto circuito legislativo. La decisione arriva al termine di un confronto serrato a Palazzo Chigi, che ha posto le basi per il nuovo decreto in vigore dal 7 Aprile. Il Presidente del Consiglio Draghi, reduce dalla vaccinazione con AstraZeneca, deve mediare tra l'ala più rigorista della maggioranza e quella che spinge per riaprire. Al termine, la mediazione dovrebbe essere un meccanismo che a metà aprile verificherà se esistono le condizioni per un allentamento delle misure, ma nessuna illusione, l'Italia resterà due colori: rosso e giallo per tutto il mese di aprile. "Noi abbiamo chiesto semplicemente al Presidente del Consiglio, pensiamo che venga accolta questa richiesta, che nel decreto che verrà approvato domani, venga inserita la possibilità, qualora i dati migliorino, come auspicato e come auspicabile di procedere in automatico con le riaperture". "Il punto è: tutti quanti siamo disponibili e gli italiani hanno fatto sacrifici enormi per affrontare e sconfiggere la pandemia, ma le misure devono essere sensate. Invece noi continuiamo a vedere misure che sono totalmente insensate, con le chiusure di attività che potrebbero tranquillamente garantire il distanziamento, quando poi alle otto del mattino i mezzi pubblici sono ancora stipati di gente". Nel decreto sarà inserito l'obbligo di vaccinarsi, con tutta probabilità, per tutto il personale della sanità: medici, infermieri, operatori socio sanitari, dipendenti di RSA e studi privati. Il decreto indicherà anche delle sanzioni per chi rifiuta il vaccino, non ci sarà il licenziamento, ma la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all'andamento della pandemia. Confermata la riapertura delle scuole anche in zona rossa con le superiori in presenza al 50%, il Governo potrebbe inserire una norma che impedisce ai governatori delle Regioni di richiudere le classi. Nel decreto, infine, ci sarà una norma per sbloccare tutti i concorsi della Pubblica Amministrazione, con un protocollo preciso: spazi aperti dove possibile ed esami su base regionale e provinciale per evitare lo spostamento dei candidati.

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