I Carabinieri del RIS hanno ispezionato la villetta di via Euclide a Mascalucia, alla ricerca di tracce e di elementi per ricostruire l'esatta dinamica dell'omicidio della piccola Elena. Per capire se sia stata uccisa in casa o come ha raccontato la madre ai Carabinieri e al GIP nel campo, dove poi il corpicino della piccola è stato ritrovato. Martina Patti, davanti al GIP durante l'udienza di convalida del fermo, ha dichiarato di aver agito in uno stato quasi di trance, e di non ricordare molto di quel giorno. Ma di una cosa si è detta certa: "Ho ucciso Elena nel campo vicino casa", ha dichiarato. Ma l'arma del delitto non è ancora stata trovata. Secondo i primi risultati dell'esame autoptico, effettuato all'obitorio dell'ospedale Cannizzaro di Catania la piccola sarebbe stata raggiunta da almeno 7 fendenti. Probabilmente un coltello. Il medico legale ha effettuato anche un esame tossicologico per capire se Elena, prima di essere uccisa, sia stata stordita dalla madre che ha confessato il delitto e che ha detto di aver agito da sola. Su questo punto per il momento si concentrano le indagini dei militari. Una telecamera di sorveglianza posizionata in una strada vicino all'abitazione di Martina Patti, ha ripreso la mamma e la figlia da sole e questo elemento avvalorerebbe la tesi che la donna abbia agito da sola. Ma nulla può essere lasciato al caso. Il movente pare sia stata la gelosia della donna nei confronti del rapporto che la piccola aveva instaurato con la nuova compagna del padre. Una gelosia talmente morbosa da scatenare la follia omicida.