Nessun ricorso straordinario. I giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato la domanda presentata dai legali di Innocent Oseghale, il nigeriano di 36 anni condannato già in via definitiva dagli ermellini lo scorso anno per l'omicidio di Pamela Mastropietro. La difesa chiedeva di escludere l'accusa di violenza sessuale sulla base di presunti errori materiali, di conseguenza di annullare la sentenza che aveva inflitto l'ergastolo. La 18enne romana fu violentata, uccisa e fatta a pezzi per poi nascondere i resti in due valigie il 30 gennaio 2018, lungo una strada di campagna a Pollenza, nei pressi di Macerata. Nonostante il tentativo di ripulire le prove, gli investigatori trovarono tracce di DNA di Pamela nella casa di Oseghale. Arrestato e condannato per omicidio volontario, violenza sessuale, vilipendio di cadavere dopo vari gradi di giudizio, è stato confermato l'ergastolo nel 2021. Dispiacere per il verdetto da parte della difesa del nigeriano. Mentre Alessandra Verni, la madre della giovane vittima che ha combattuto a lungo per la giustizia per la figlia, si è detta contenta e sollevata. "Spero che Oseghale non esca più di carcere e non posso fare più male a nessuno", ha detto aggiungendo di voler incontrare il 36enne, "Ho tanto da dirgli ma questa non deve essere per lui una giustificazione o una strada per avere permessi", il commento.