In 3 casi su 4, nell' automotive si ragiona ancora in modo tradizionale. Il 73,8% per la precisione delle imprese del settore automobilistico, settore automobilistico, sono ancora legate a motori diesel e benzina, anche se l'attenzione nel corso del 2021 a elettrico il 29,4% e ibrido il 30,3%, mostra segnali di crescita incoraggianti. Il 15,6% delle aziende, ha aderito a progetti che sviluppano tecnologia Fuel Cell, per semplificare motori a idrogeno. Emerge dall'osservatorio sulla componentistica Automotive italiana della Camera di Commercio di Torino, e dell'ANFIA Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, presentato al Museo dell'Automobile Torino. "C'è un fenomeno importante, che è quello che comunque c'è nelle aziende, un aumento dei progetti di ricerca legati alle nuove attrazioni. Questo, fa pensare che le aziende si stanno muovendo. Ma è molto importante una politica industriale che dalle associazioni, da tutti noi è stata richiesta da anni, e che si sta muovendo. Molto importante, la continuità dell'azione, e l'accelerazione politica su queste iniziative di settore, che vale ancora molti punti di PIL in Italia". Sono oltre 2200 le imprese della filiera italiana del settore, con oltre 168 Mila addetti, numero stabile rispetto al 2020 e un fatturato netto nel 2021 pari a 54,3 miliardi di euro, in crescita del 16,7%. Il Piemonte, mantiene il primato nazionale per numero di imprese, seguito dalla Lombardia. "Le imprese della componentistica italiana, hanno bisogno prima di tutto di un intervento urgente sul tema dell'energia, che sta rendendo le attività insostenibili, e dall'altro lato hanno bisogno di avere, di nuovo, questo Governo al tavolo, per proseguire nella costruzione del piano di politica industriale, per intraprendere questo percorso di ricostruzione del futuro della componentistica italiana, in un panorama reso ancora più complesso, da la quasi recensione che si paventa per l'anno prossimo.