Fino a pochi giorni fa, queste donne e questi bambini, erano sotto i bombardamenti in un paesino a pochi chilometri da Kiev; adesso sono in salvo ospiti del Convento dei Frati Francescani di Baida nel palermitano. Hanno trascorso giorni interi rinchiusi nei bunker sotto terra, quando hanno avuto la possibilità sono scappati via dall'inferno, adesso sono ospiti dei Frati Francescani; qui sono arrivati grazie al lavoro dell'Associazione l'Aquilone, che da anni si occupa degli orfani ucraini. "Arrivano soprattutto donne con i figli, donne con bambini le persone che sono qui in questo momento da che città arrivano?", "Allora Borodyanka, che praticamente alle porte di Kiev è stata la strada che hanno fatto i ceceni, e hanno fatto terra bruciata hanno bombardato, hanno ucciso, la famiglia che qui è stata sotto terra quasi 12 giorni, sentivano le persone sulla testa che camminavano e quando sono scappati e si sono prese le macchine hanno preso lo stretto necessario e sono andati all'avventura, sono arrivati in Polonia, in Polonia ci hanno contattato e io ho fatto di tutto per farli arrivare a Palermo." La macchina dell'accoglienza si è messa in moto subito, decine le famiglie che hanno offerto aiuto e dato disponibilità ad ospitare chi fugge dalla guerra. "Proprio solidarietà è la parola più adatta per descrivere ciò che sta accadendo in questo momento. Abbiamo messo a disposizione il Convento di Baida e tutti i conventi della Sicilia, ma ciò che mi preme di più sottolineare è che non sono i frati che stanno si stanno adoperando per l'accoglienza dei migranti dell'Ucraina, ma è l'intera popolazione che si è resa disponibile, in una maniera straordinaria, ad aprire le porte per accogliere questa gente che viene a trovare un po' di pace, ma soprattutto serenità e accoglienza, ciò di cui realmente ha bisogno è passare dagli occhi del nemico agli occhi del fratello per ritrovare la speranza, per una vita ancora possibile." E le donazioni di cibo, vestiti e coperte continuano ad arrivare ai Frati Francescani, non solo da Palermo, ma da tutta la Sicilia che ancora una volta si dimostra terra dell'accoglienza.