I lupi sono tornati a San Rossore, nel Parco regionale toscano, vicino a Pisa. Un luogo della vergogna: qui sono state firmate le leggi razziali, diventato un paradiso per la fauna selvatica. Di Canis lupus, ne sono stati avvistati quattro, tra questi una coppia stabile. Vengono monitorati con 37 foto-trappole che ne spiano i movimenti e le abitudini. Sono animali difficili da vedere di giorno, si muovono nell'oscurità, sui 5 mila ettari della Tenuta. Ad un passo dall'estinzione, nei primi anni 70, grazie alle diverse forme di protezione, si stimano oggi 2 mila esemplari in Italia. Predatori che sono anche vittime di campagne di odio, ma specie chiave per l'ecosistema. Utili qui nel parco perché contribuiscono a mitigare l'eccessiva presenza dei daini, circa 4 mila, di cui sono antagonisti naturali. Pericolosi? No. Basta seguire delle semplici regole. "Primo: non andare al di fuori dei sentieri che sono segnati. Secondo: non dare del cibo a questi animali perché diventano aggressivi, chiaramente. E il terzo: bisogna tenere i cani al guinzaglio, perché se si perdono nel bosco c'è il rischio che questi diventino preda dei lupi. Però se uno segue questi comportamenti, il lupo non crea nessun problema".