Più di 70 Comuni, alcune Regioni, diverse Università. L'operazione “Plastic Free” avviata dal Ministero dell'Ambiente nell'ottobre scorso fa proseliti, anche se c'è ancora molto da lavorare. L'obiettivo è semplice: bandire l'utilizzo della plastica monouso da tutte le amministrazioni pubbliche. In sintonia con la campagna “Un mare da salvare”, lanciata da Sky, si guarda in particolare alla riduzione dei rifiuti che affollano oceani e coste, in larga parte formati proprio da materie plastiche, trovate nei giorni scorsi perfino in fondo all'abisso degli abissi ovvero la Fossa delle Marianne. Sky si è impegnata a bandire quelle monouso nelle sue aziende entro il 2020. Gli uffici pubblici forse ci metteranno di più, ma l'esordio segna buoni riscontri. “E' assolutamente accettata, anche perché basta poco a riprendere anche il contatto con le fonti d'acqua potabile, che nel nostro Paese, tra l'altro, sono anche di buona qualità”. L'Europa spinge nella stessa direzione con il bando sancito dal 2021 per i 10 più diffusi prodotti plastici usa e getta, come le stoviglie. Divieti e leggi servono naturalmente, ma l'educazione ambientale conta e molto. “Penso che il tema sia proprio la sensibilizzazione culturale perché poi le norme devono andare nella direzione anche di aspetti più strutturali. Sicuramente tutto il tema dell'economia circolare aiuta a pensare anche a una nuova economia sostenibile. Però l'educazione ambientale e la guida nei comportamenti, nei piccoli comportamenti, già è un passo molto significativo”.