Le immagini terribili dello schianto ripreso dagli uomini della Forestale impegnati a spegnere una serie di roghi divampati sulle pendici dell'Etna; i dati delle scatole nere, recuperate il giorno dopo, sul Monte Calcinera, sono al vaglio della procura di Catania che ha aperto una doppia inchiesta sull'incidente aereo costato la vita a due piloti. Si cerca di ricostruire cosa sia accaduto nel pomeriggio di giovedì, quando un canadair, partito da Lamezia Terme dopo aver effettuato un lancio d'acqua urta un costone della montagna, precipita ed esplode allo impatto con il suolo. Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forestale li hanno cercato per un giorno e una notte. I corpi dei due piloti, Roberto Mazzone 63 anni di Salerno, Matteo Pozzoli 56 anni di Erba in provincia di Como, sono stati ritrovati alla stessa ora dello schianto il giorno successivo, insieme alle scatole nere da cui si potranno ricostruire gli ultimi momenti del volo per capire se l'incidente sia stato provocato da un errore di manovra o da problemi di volo oppure strutturali. Se cioè, il velivolo abbia subito il cosiddetto stallo d'ala, oppure se volava a quota troppo bassa. Il secondo filone dell'inchiesta riguarda le cause dell'incendio per cui il canadair era stato chiamato ad intervenire; se cioè, si sia trattato come spesso accade di un rogo doloso. I reati ipotizzati dalla procura al momento sono disastro aviatorio colposo e incendio. Piloti esperti entrambi, Mazzone era primo ufficiale, istruttore di volo con una lunga esperienza, anche Pozzoli aveva una lunga carriera da pilota nell'Aeronautica Militare prima, e nell'aviazione civile antincendio poi. Lavoravano per la società internazionale Babcock che effettua servizi per i Vigili del Fuoco, e a cui il Ministero dell'Interno lo scorso maggio, ha rinnovato il contratto fino alla fine del 2024.























