In piazza, ancora, per il secondo sabato consecutivo, per protestare contro l'ormai imminente entrata in vigore delle regole del Green Pass e non solo. Il copione si ripete in 20 città da Nord a Sud. L'afa di una delle giornate più calde dell'estate, non ha impedito ai manifestanti di radunarsi a Roma, Milano, Napoli, ma anche a Bologna, Genova e a Bergamo, dove in mattinata c'era stata una manifestazione per ricordare e commemorare le migliaia di vittime causate dalla pandemia nella zona. Meno numerosi rispetto a una settimana fa, ma comunque determinati ad alzare la voce, contro la sola eventualità dell'obbligo vaccinale e contro quella che viene definita una dittatura sanitaria. Nel copione anche gli immancabili insulti ai giornalisti e qualche momento di tensione: a Milano, dove a un corteo non autorizzato è stato impedito il passaggio attraverso la Galleria Vittorio Emanuele II, a Torino dove i manifestanti hanno inneggiato al medico Giuseppe De Donno, morto suicida qualche giorno fa e anche a Firenze, dove la Digos ha bloccato un corteo non autorizzato e sono state denunciate 30 persone prive di mascherina. Ovunque, come colonna sonora il grido Libertà, Libertà e cartelli No Green Pass.