Ragazzi Interrotti, la storia di Luce

14 apr 2021
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Mi chiamo Luce, ho 19 anni e vengo da L'Aquila, frequento l'ITIS Amedeo d'Aosta, l'ultimo anno dell'indirizzo turismo. "Ok guarda in camera". "Ragazzi interrotti 2". "Luce, in quanti ti hanno detto che questo è un nome originalissimo?" "Tanti". "Tutto a posto, ti trovi a tuo agio?" Si Noi siamo stati interrotti due volte, una volta appunto quando è stato del terremoto e una volta adesso. Per me L'Aquila è, oltre che il luogo dove sono nata diciamo l'ho vissuta in diverse sfaccettature. Quando c'è stato il terremoto io avevo circa 6-7 anni quindi comunque ero piccolina. Dopo il terremoto ovviamente siamo andati a Pineto, perché avevamo una casa lì sulla costa, e quindi ci siamo trasferiti lì. Quindi ho fatto lì le elementari poi successivamente siamo tornati a L'Aquila, però non proprio a L'Aquila L'Aquila, un paesino vicino che è Picenze. Finite le medie siamo andati via da lì e siamo tornati a L'Aquila. Poi c'è stata una ulteriore zona rossa, quindi oltre al terremoto, la nuova zona rossa per il Covid. Quindi due zone rosse in 10 anni, 11 anni. Però è differente, nel senso che con il terremoto comunque noi siamo andati via nel senso che comunque una dice è dovuto scappare. Invece così comunque noi ci siamo ritrovati a "cambiare" però rimanendo comunque dove eravamo già. Quindi abbiamo cominciato ad apprezzare di più magari quello che avevamo lì, quindi cominciavamo magari ad uscire non lo so al parco piuttosto che non sempre fissi in centro. Anche l'uscire magari usciamo a cena, non potendo stare tutti insieme perché se si esce in comitiva, uno dice ci prendiamo il tavolo mangiamo dentro, invece no, adesso magari si va con le macchine al parcheggio mangiamo tutti insieme tipo picnic diciamo. Quindi diciamo ce la stiamo gestendo, magari anche noi ragazzi, in modo diverso. Per quanto riguarda la didattica a distanza, inizialmente, è stato traumatico perché comunque a me piace andare a scuola e quindi è stato abbastanza brutto il fatto di "No a scuola non ci andate". Che "Oddio e mo?" Poi su di me ho visto che ha avuto dei risvolti positivi, perché comunque riesco magari a gestirmi meglio il lavoro. Mi, comunque, concentro di più perché non avendo i compagni intorno, non ti metti a parlare con una persona piuttosto che con un'altra. Litigare a distanza è impossibile quindi anche quello non succede e quindi comunque riusciamo a gestire meglio il lavoro, cioè nel senso comunque io so che devo fare quello faccio, faccio quello e mi concentro su quello. Allora lo scorso anno quando c'è stata appunto la maturità, i compagni comunque della scorsa quinta, ci hanno anche più o meno raccontato come si è svolto l'esame, tutto quanto. Pensavamo molto, molto peggio. Ovviamente noi ce la stiamo gestendo con la tranquillità più possibile nel senso che, se ci cominciamo a mettere ansia noi da ora arriviamo all'esame esauriti. E sarà appunto un misto di felicità e nostalgia. Felicità perché comunque "È finita! Oddio sì che bello siamo liberi" ma nostalgia perché comunque appunto, avendoci passato 5 anni, uno dice "Oddio è già finita cioè ieri ho cominciato, adesso è finito". Io ho avuto il Covid però, nel senso sono comunque stata asintomatica, in realtà non me n'ero accorta neanche subito, perché lo ha avuto mamma, io mi ero fatta la quarantena, perché mamma poi comunque è state sintomatica, è stata male. Quindi io comunque mi ero fatta la quarantena ma finita lì. Poi hanno portato mio padre in ospedale, che doveva fare un'operazione, e ovviamente gli hanno fatto il tampone. Hanno visto che era positivo asintomatico anche lui e quindi mi hanno chiamato anche a me per fare il tampone. A me mancavano due giorni per finire la quarantena di nuovo in quarantena. Quando appunto mamma stava male, diciamo ero io che comunque gestivo le cose magari a casa e tutto quanto, quindi comunque tutto il carico di responsabilità addosso mi ha aperto un po' di più la mente, nel senso comunque sì appunto mi ha responsabilizzato, nel senso che comunque ho capito che è pesante. Che poi abbinato ovviamente alla scuola, perchè la mattina la scuola, il pomeriggio fai i giri e tutto quanto. È stato un po'...però comunque è stato fatto. "Come è andata?" "Bene, bene. Nel senso all'inizio comunque aveva un po' d'ansia, adesso tranquilla". "Senti Luce, non ci hai detto però che cosa vorresti fare da grande". "Allora vorrei contiunare appunto con gli studi, quindi l'università. L'università sarebbe come idea Scienze Umane con indirizzo Scienze della Formazione Primaria per diventare maestra o d'asilo o alle elementari". "Quindi ti piacerebbe insegnare a L'Aquila del futuro?" "L'idea è quella di rimanere lì poi non lo so, nel senso si vedrà anche poi come si evolve tutto quanto. Però l'idea di rimanere lì".

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