Veniva convocata una prima riunione, cui ne sono seguite altre, del Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica di Viterbo. Nel corso di dette riunioni è stata messa a punto la più idonea linea di azione che ha dovuto tener conto di tutti i fattori di contesto effettuandone una ponderata valutazione. Atteso l'elevato numero di soggetti coinvolti, tra cui anche minori, le caratteristiche dell'area, la consistente presenza di automezzi, anche di grandi dimensioni, veniva valutato opportuno avviare, da subito, un'attività dissuasiva e di pressione sui partecipanti ravvisando invece come controindicata una azione di forza. Un intervento di sgombro dell'area con il prevedibile ricorso a mezzi speciali quali gli idranti, di artifizi lacrimogeni. Attesa la conformazione rurale con la massiccia presenza di stoppie, facilmente incendiabili e ove peraltro erano stati allestiti sistemi elettrici del tutto precari, avrebbe potuto determinare rischi di ordine pubblico, nonché seri pericoli per l'incolumità pubblica.