Lei è Consulente del Ministro della Salute, ma è anche un esponente a livello internazionale, della Federazione di Salute Pubblica. Quindi stiamo parlando anche di salute pubblica. Qui le misure che devono essere adottate, per garantire naturalmente ai nostri ragazzi il diritto allo studio, e all'istruzione. Ma di poterlo fare chiaramente in sicurezza, che cosa è mancato, che cosa serviva che poteva essere fatto e non è stato fatto? "Ma una serie di interventi, di investimenti sulla scuola, innanzitutto sugli aspetti strutturali e della gestione dell'aula. Nel senso, che ormai noi sappiamo che questa è una malattia che si trasmette sia per via diretta, anche, per via aerotrasmessa e quindi è molto importante la gestione. Ovviamente, di tutto quello che all'interno dell'aula succede, soprattutto tra i bambini tra i 5 e gli 11 anni, che sono quelli che purtroppo ancora sono troppo poco vaccinati. Quindi stando insieme, ovviamente stando a poca distanza l'uno dall'altro, stando per molte ore l'uno vicino all'altro, uno degli aspetti importanti oltre che la distanza è la gestione dell'area. I ricambi d'aria, che garantiscono il fatto che quando l'aria si vizia, quando l'aria diventa satura, diventa purtroppo satura anche di virus. Però, c'è uno strumento che sono i rivelatori di Anidride Carbonica, che servono a l'insegnante, al maestro, al professore, quando aprire quando ventilare l'aria. E questo, purtroppo, sono investimenti che non sono stati fatti in maniera univoca, e omogenea su tutto il territorio nazionale. Per darle un'idea, in Europa del Nord i paesi li hanno fatti, in qualche modo, installare In tutte le aule scolastiche. Quindi questo è il primo aspetto. Il secondo aspetto, è quello in qualche modo della vaccinazione, nel senso che noi sappiamo, e abbiamo ormai da diverse settimane la disponibilità per vaccinare i bambini, e purtroppo questa campagna non decolla. Nel senso che c'è, ancora, una percentuale troppo bassa, e soprattutto tra i bambini 5 anni e gli 11 anni, i rischi di infezione sono molti".