Silvio Berlusconi sta lottando per lasciarsi alle spalle questi giorni di passione, ma è sempre lui a definire la linea politica di Forza Italia. Il Cavaliere, dal reparto di terapia intensiva del San Raffaele, è impegnato ad impartire di indicazioni ai dirigenti del partito e "continua a seguire con attenzione i vari dossier di cui si occupa." Una puntualizzazione che arriva dell'entourage più stretto e vicino alla famiglia, che parla di "presunte indiscrezioni e insinuazioni prive di ogni fondamento", e rimarca "il crescente disappunto nel ritrovare sugli organi di informazione i più disparati, contraddittori e fantasiosi scenari, progetti, disegni o intenzioni, sia sul piano politico che su quello delle attività economiche". Ricostruzioni con cui i giornali hanno provato a capire come la malattia del leader potesse incidere sul futuro dell'impero economico e sul "partito azzurro", che nelle ultime settimane ha sposato una linea più governista e che alcuni osservatori vorrebbero già pronto a sciogliersi in un contenitore guidato da Giorgia Meloni. Ipotesi smentita perché, come ha ribadito il Presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, il mantra è sempre lo stesso: Forza Italia è Silvio. A confermare la centralità del capo, è il nuovo capogruppo a Montecitorio Paolo Barelli che avverte: "Nessuno in Forza Italia ha parlato di congressi. Il leader è lui, e come sempre è solo lui a indicare la linea del partito." L'auspicio e rivederlo in campo il 5 e 6 maggio alla convention azzurra di Milano. Nel PD, Elly Schlein ha forgiato a sua immagine somiglia la nuova segreteria, convinta che questa squadra darà del filo da torcere alla Meloni. Al netto di qualche nome che rappresenta la minoranza interna che ha appoggiato Stefano Bonaccini, la leader deve fare i conti con i mugugni dell'area moderata e cattolica.