Rigopiano, la telefonata che frenò i soccorsi

02 feb 2017
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“Abbiamo avuto la telefonata di una persona che diceva che all’hotel Rigopiano c’erano feriti per crolli, eccetera. Abbiamo la telefonata registrata nella nostra centrale operativa”. Le 17.40 del 18 gennaio. Un drammatico colloquio che vanifica ogni intervento immediato all’hotel Rigopiano, dove sono sommerse da una valanga 40 persone. Parlano il direttore del Rigopiano, Bruno Di Tommaso, e il dirigente medico, Vincenzino Lupi, della centrale operativa del 118, che vuole appurare la veridicità o meno di un allarme arrivato alla centrale intorno alle 17.08, in cui si chiedevano soccorsi per il crollo dell’albergo. Quella tragica telefonata fatta da Giampiero Parete, il cuoco dell’albergo, che alle 17 chiama i soccorsi, ma nessuno gli crede. Bruno Di Tommaso si trova, però, a Pescara e non sa nulla di crolli o altro. Il medico Lupi insiste e viene così rassicurato: “Tu hai notizia?”; “Ma certo che ho notizia”; “Quindi, tutto a posto”; “È tutto a posto, perfetto”; “Benissimo. Guarda, mi fa un grande piacere. L’importante è che è sicuro che non ci sia niente”; “No, io sono stato fino a mo’ in collegamento”; “Allora, perfettissimo”; “Tramite WhatsApp perché...”; “Perfettissimo, perfettissimo”. Di Tommaso depista inconsapevolmente la sala operativa della Prefettura, spiegando di aver chattato “mo’” con l’albergo e che non gli risultava nulla di grave, ma quel “mo’” risale almeno a un’ora prima, ed è questo, secondo gli inquirenti, che in genere è il primo grave equivoco della vicenda. Alle 16.47, infatti, risulta un aggancio WhatsApp del telefono del padrone dell’albergo. La sala operativa si convince che si tratta di un falso allarme e la tragedia del Rigopiano viene bollata come “bufala”, storie imbecilli. Di Tommaso è sceso da Rigopiano il giorno prima, proprio per chiedere di sgomberare la strada. Non sa che lassù si è abbattuta la valanga. Confida nella solidità antisismica dell’hotel. Pensa che il crollo sia riferito al terremoto. Tutto viene rimandato. Poco dopo, pare che chiamerà il suo amico Quintino Marcella. Sono le 18.03. Marcella chiama tutti alle 18.08. Ennesima segnalazione in sala operativa che bolla la cosa come falso allarme per la seconda volta. Bisognerà aspettare la chiamata di Parete delle 19.01 per capire che qualcosa di grave è accaduto al Rigopiano tra le 16.30 e le 16.48.

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