"Chi sa di avere questo tipo di allergia, che tra l'altro negli Stati Uniti è diffusissima, gravissima, deve avere un'attenzione massima, ma può sfuggire, e quantomeno avere l'adrenalina autoiniettabile proprio con se, in tasca. Io lo raccomando sempre, sempre con sé, sempre perché è il primo intervento in modo che, magari si arrivi a un accesso al Pronto Soccorso in condizioni non gravissime fino allo shock". Si cercano risposte, le cercano soprattutto la famiglia della quattordicenne turista inglese morta dopo una cena in questa pizzeria a Roma, a due passi dall'ospedale San Camillo, dove poi è deceduta. La ragazza era allergica alle arachidi. E le indagini disposte dalla Procura per far luce sull' ennesima vicenda di morte per shock anafilattico, dovranno stabilire quale sia stata l'esatta causa. "Spesso ci sono delle piccole avvisaglie, l'orticaria, il prurito, dolori addominali, fino a situazioni di malessere generale, quindi questa è, questa un'alert a cui fa seguito assolutamente una diagnostica perché è la cosa fondamentale per non arrivare all'esito fatale". Le arachidi risultano tra i primissimi 14 elementi che possono provocare allergie, dopo glutine, crostacei, in Italia sono un milione e mezzo le persone interessate da gravi allergie, ma i morti sono fortunatamente ridotti a circa 40 ogni anno.