San Lazzaro, primi bimbi ucraini integrati a scuola

08 mar 2022
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"Una settimana dopo, pure le valigie, ho lasciato tutto perché tutti scappano." Era tornata in Ucraina da qualche giorno per rimanere e andare in pensione, all'improvviso lo scoppio della guerra ha stravolto la sua vita e quella dei suoi figli. "Mio figlio è molto forte, ha detto combatto fino alla morte non lascio la mia città, mio figlio ha detto mamma salva per favore mio figlio, io ho preso mio nipote più piccolo e la nuora e siamo venuti qua." Natalia, 67 anni, gli ultimi venti vissuti lavorando in Italia, suo nipote 9 anni è uno dei 12 bambini accolti nella scuola elementare di San Lazzaro di Savena a Bologna. "Eravamo emozionati noi insegnanti, erano emozionati loro ed erano molto emozionati i bambini della classe, li hanno accolti veramente con grande entusiasmo e qualcuno che abita nei paesi vicini, perché ho bambini che hanno origine moldave, ucraine, ungheresi erano molto emozionati, molto contenti. Poi mi hanno detto, altri bambini, che non ci sono problemi che tanto con i gesti ci si intende sempre." Il trauma di bambini scappati dalle bombe, negli occhi, dietro i silenzi, l'orrore della guerra, la separazione dai papà rimasti a combattere. "Un bambino ha detto: siete carini, siete gentili ma io voglio tornare dal mio papà." Integrazione vuol dire soprattutto curare queste ferite, ritrovare serenità. "Sono molto brave, abbiamo scritto delle parole, per esempio la penna come si scrive in ucraino, come si scrive in italiano, i colori." L'inserimento dei bambini ucraini e quello degli adulti per lo più donne, le loro competenze professionali offerte alle aziende del territorio con l'aiuto del Comune. "Che lavoro facevi prima?" "Cuoca" "Appena mi hanno visto e sapevano che io ero la sindaca che amministravo questo territorio la prima cosa che mi hanno detto è stata: la prego ci faccia lavorare, abbiamo bisogno di lavorare per due motivi, il primo perché sono donne che fino a dieci giorni fa nel loro Paese lavoravano, erano autonome, indipendenti e poi perché loro vogliono avere l'opportunità di mandare subito un po' di risorse, un po' di soldi a casa." "Hai il diploma qui con te?" "Perfetto." Svetlana è assistente dentista, voglio lavorare per sostenere la mia famiglia, lei e i suoi tre bambini sono appena arrivati, un viaggio durato tre giorni, l'ha accompagnata qui in auto il marito non sa quando si rivedranno, ci dice, lui ora torna a difendere il Paese.

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