Digitalizzare il Sistema Sanitario Nazionale, accelerare i processi per arrivare ad una Sanità Digitale e non vuol dire trasformare da analogico, quindi fisico, in digitale semplicemente, significa piuttosto mettere al centro il dato e dal patrimonio che si crea, estrarre informazioni e conoscenza. "Noi oggi abbiamo fatto un buon lavoro in Italia negli ultimi 20 anni, siamo molto avanti nella digitalizzazione della Sanità. Non abbiamo fatto quasi niente per digitalizzare la clinica, che è il vero elemento con il quale noi trasformeremo radicalmente la qualità della cura, sia in termini di miglior qualità per il paziente, che miglior qualità per il sistema e maggiore sostenibilità". Se il dato è del cittadino, ha detto durante l'evento organizzato da Dedalus, Giulio Siccardi, dell'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, va comunque reso disponibile, perché possa essere messo a disposizione, appunto, tanto dei professionisti, quanto dei cittadini stessi e a tutti i livelli. Su questo aspetto, ha detto invece l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, il freno spesso arriva dal rispetto della privacy dei cittadini. D'accordo il Professor Walter Ricciardi. "Noi siamo veramente in ritardo e in difficoltà, rispetto a un'Europa che sta varando per esempio, in campo sanitario, un European Health Space Date, cioè un grande data ..., cioè una grande struttura dove confluiranno i dati di tutti quanti i cittadini europei, per curarli, per assisterli meglio, per non farli muovere da casa per avere le terapie più avanzate. L'Italia, con questo sistema estremamente frammentato è in grande difficoltà e poi c'è un'altra grande difficoltà, che è quella della privacy, quindi sostanzialmente una legislazione sia europea, ma ancor di più quella italiana, che tutela molto la protezione dei dati, che è una cosa assolutamente importante ma che arriva a degli estremi talmente forti che di fatto blocca l'utilizzazione di questi dati". E per arrivarci, bisogna comunque partire da una condivisione dei dati, intanto a livello nazionale. "È una base fondamentale, perché i dati generati sulla salute dell'uomo, sulla salute degli animali e sulla salute dell'ambiente sono tantissimi, sono generati più dati nei due anni passati, che in tutta la storia dell'umanità precedente. È chiaro che questi dati, devono essere gestiti e analizzati in maniera digitale, perché non c'è possibilità di gestire questa enorme massa di dati, se non attraverso le tecnologie digitali. Quindi, anche per quanto riguarda la salute planetaria, la digitalizzazione è un passaggio fondamentale".