Abbiamo ancora negli occhi lo spaventoso incidente stradale di Bologna, la cisterna che si schianta sulle auto ferme in coda e poi scatena quell'inferno di fuoco. Le cause potrebbero essere diverse, un colpo di sonno dell'autista, un malore improvviso, un problema ai freni oppure la distrazione. Ma incidenti del genere si possono prevenire? La risposta è sì, perché ormai i tir di nuova generazione hanno gli stessi dispositivi di sicurezza che montano le auto. Vale a dire il sistema di frenata automatica d'emergenza che grazie ad un sistema di telecamere, sensori e radar segnalano all'autista un potenziale pericolo e attivano il sistema frenante. Il discorso, però, è un altro e riguarda il parco circolante che anche per i tir come per le auto è uno dei più vecchi d'europa. L'età media dei nostri mezzi pesanti supera i 10 anni di età e visto che oltre il 60 per cento delle merci viaggi su gomma ecco che il sistema trasporti diventa a rischio. Cosa fare allora? Va accelerato il processo di svecchiamento del parco circolante, a patto che la parola incentivi non venga vista come un regalo alla categoria ma un provvedimento necessario per garantire la sicurezza di tutti. .