Un altro piccolo passo verso la parità. La Spagna procede spedita nel percorso di restituire libertà a un pezzo della popolazione, approvando un'altra legge che sta già facendo discutere. La nuova norma prevede l'abolizione, nel codice penale, della differenza tra abuso e aggressione sessuale. Può sembrare una questione di lana caprina, ma la differenza è sostanziale. Se nel caso dell'abuso non vengono contemplate violenza e intimidazione ed è associato a pene più lievi, in quello dell'aggressione la violenza è sempre prevista e le pene sono più severe e arrivano fino a 15 anni in caso di violenza di gruppo. L'approvazione da parte del Congresso dei Deputati di quella che è stata ribattezzata la legge del solo sì è sì, arriva a 4 anni dalla sentenza shock sul caso di Pamplona, in cui una diciottenne venne violentata da un gruppo di ragazzi. I Giudici derubricare l'accusa ad abuso e i 5 uscirono dal carcere dopo pochi mesi. La nuova legge chiarisce cosa si intende per consenso esplicito: "si considererà che esiste consenso quando è stato liberamente espresso con atti che, date le circostanze del caso, esprimono chiaramente la volontà dell'interessato". Il testo è stato votato a larga maggioranza, con la sola eccezione dei popolari e dell'ultradestra di Vox, adesso è atteso dall'esame del Senato. La Ministra delle Uguaglianze, Irene Montero, spiega: è una legge decisiva. Vogliamo lasciarci alle spalle la cultura dello stupro e costruirne una che si basi sul consenso". Una normativa che arriva a poche settimane da altre novità che fanno della Spagna uno dei paesi più avanzati del mondo sui diritti delle donne. Solo poche settimane fa, infatti, era stato approvato il riconoscimento del congedo mestruale e un'altra serie di garanzie in materia di salute sessuale: dall'estensione del diritto all'interruzione di gravidanza al finanziamento tramite il sistema pubblico di contraccettivi e della cosiddetta pillola del giorno dopo.