Il viaggio in mare, il naufragio, le onde sempre più alte, i corpi senza vita. "Mi sono aggrappato ad un pezzo di legno, aspettavo solo la morte". È il drammatico racconto di un cittadino iraniano, uno dei superstiti del naufragio di Cutro, ascoltato nel corso dell'incidente probatorio davanti al GIP del tribunale di Crotone. L'uomo ha parlato rivolgendosi ai quattro presunti scafisti accusati di aver condotto il barcone durante la traversata finita con il naufragio che ha causato la morte di 94 persone. "Per un'imbarcazione che valeva al massimo 20 mila euro e che volevate riportare in Turchia, avete fatto morire donne e bimbi innocenti", ha chiesto il superstite. Una lunga e dolorosa testimonianza la sua, dalla quale è emerso che sono state pagate somme fino a 8 mila euro con la promessa di viaggiare in pochi. E invece erano quasi 200 stipati sulla Summer Love naufragata la notte tra il 25 e il 26 febbraio scorsi sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Emerge anche un particolare: ci sarebbero alcuni video, girati a bordo durante la traversata e acquisiti dalla procura, in cui gli organizzatori avrebbero pubblicizzato i viaggi dei migranti verso l'Europa. Uno degli imputati, Gun Ufuk, cittadino turco scappato all'estero e arrestato cinque giorni dopo il naufragio, era in videocollegamento dell'Austria, da dove si attende che venga estradato. L'iraniano inoltre, con l'aiuto di un album fotografico, ha anche indicati i ruoli che avevano i comandanti sulla barca.