Strage di Brandizzo, anniversario della morte dei 5 operai

28 ago 2024
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"Io tutti i giorni vengo qua da mio figlio, finisco di lavorare verso le 5-5:15, a lui piaceva fumare e io gli accendo la sigaretta tutti i giorni e sto qua a fargli compagnia fino alle 7 che poi il cimitero chiude, parliamo un po'". La vita di Massimo Laganà si è fermata al 30 agosto 2023, quando suo figlio Kevin, 22 anni, è morto sui binari della stazione di Brandizzo travolto da un treno fuori servizio che sfrecciava a 160 chilometri orari, diretto al deposito. Con lui sono morti gli altri quattro operai della squadra che effettuava lavori di manutenzione sulla linea Milano-Torino, Michel Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Saverio Lombardo e Giuseppe Aversa. "Quando era al lavoro non mi preoccupavo mai, a mio figlio piacevano le macchine, gli piacevano le moto, aveva anche la moto, lì mi preoccupavo, quando mio figlio non era al lavoro, lì lo chiamavo, dove sei? Cosa fai? Perché era in moto o era in giro con gli amici, li mi preoccupavo". I 5 operai non avrebbero dovuto essere su quei binari, dalla centrale operativa di Chivasso, per ben 3 volte, ad Antonio Massa, caposcorta di RFI alla squadra di manutenzione della SI.GI.FER, era stato negato il nulla osta per l'avvio dei lavori, in un video postato pochi minuti prima dell'incidente, proprio da Kevin, si sente l'uomo che dice: "ragazzi se vi dico treno andate da quella parte". "Si sapeva il minimo, li faceva lavorare cosi, è ancora tutto da scoprire perché faceva lavorare così questi ragazzi, io lo voglio sapere". La procura di Ivrea indaga per omicidio plurimo e disastro ferroviario con dolo eventuale, siamo ancora nella fase delle indagini preliminari, tra gli indagati anche i dirigenti di RFI e della SI.GI.FER, società che proprio per conto di RFI effettuava lavori in appalto e per la SI.GI.FER, lavorava anche il fratello di Kevin, Antonino. "Era una prassi quella di cominciare il lavoro anche prima del nulla osta?" "No guarda, noi non andremmo mai in mezzo ai binari senza un permesso da un ferroviere o da un capo cantiere. Stiamo aspettando una giustizia, siamo veramente stanchi, non è possibile che dopo un anno ancora non si sa niente, cosa c'è da sapere? Penso che il video di mio fratello parli ben chiaro, sono morte cinque persone in mezzo ai binari mentre lavoravano, ma si può morire a 22 anni di lavoro? Non esiste.

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