Studentessa uccisa a Messina, si indaga su ipotesi di fuga

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3 giorni fa

I magistrati della Procura di Messina stanno approfondendo il ruolo che potrebbe aver avuto la madre di Stefano Argentino, il ragazzo che ha confessato il delitto di Sara Campanella. La studentessa ventiduenne massacrata a coltellate lunedì scorso a Messina. Sulla convalida del fermo, infatti, il GIP scrive che nel B&B di Noto, dove Argentino si era andato a rifugiare, è stato ritrovato un biglietto scritto dalla madre in cui lei diceva che stava per allontanarsi, per curarsi. In realtà non avrebbe dovuto curare nessuna patologia, scrive il Gip e questo celerebbe la volontà di aiutare il figlio a fuggire. La donna non risulta allo stato indagata. Stefano Argentino, dunque, rimane in cella davanti al gip in più di due ore d'interrogatorio ha ammesso le sue responsabilità, ha detto di aver seguito la ragazza perché voleva sapere il motivo per il quale lei non rispondeva più ai suoi messaggi. Poi la furia omicida non voleva ucciderla, ha aggiunto, ma non ha voluto rispondere sul perché avesse addosso una lama che non è ancora stata ritrovata. I due non hanno mai avuto una relazione, ha aggiunto, ma in passato ha detto Argentino al GIP, secondo lui le sue attenzioni erano state in qualche modo ricambiate, ma per i testimoni certezza. Argentino era ossessionato da Sara e non la lasciava in pace. Lei forse convinta di poter gestire la morbosità del ragazzo, non lo ha mai denunciato. Fulvio Viviano, Sky TG 24, Messina. .